Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve

di Jonas Jonasson

La nostra recensione

A parte un paio di lettrici del Gruppo di Lettura che l’hanno trovato spiritoso, leggero e divertentissimo, tutti gli altri hanno espresso mille riserve. L’elemento paradossale e l’assurdità della vicenda non hanno convinto, quelli che dovevano essere elementi divertenti e umoristici hanno al contrario suscitato fastidio. A qualcuno è venuto in mente Pennac, oltre a Paasilinna ovviamente, qualcun altro ha detto che la partecipazione involontaria e quasi casuale del centenario alle vicende storiche ricorda Forrest Gump. Chi l’ha paragonato ad un cinepanettone, con l’intento di far ridere per forza e grossolanamente, chi proprio non è riuscito a leggerlo. Anche Paasilinna e Bennet, che abbiamo letto in precedenza, presentano situazioni assurde e paradossali ma lo fanno con un garbo e un’eleganza che sembrano mancare a questo libro. Per quanto sia apprezzabile l’intento dello scrittore di presentare gli avvenimenti storici di un intero secolo sotto una luce diversa e grottesca; per quanto il centenario abbia uno spirito indomito e ribelle che a volte contraddistingue gli anziani, l’impianto i personaggi la scrittura non hanno convinto la maggioranza dei lettori del GdL di Martellago

La trama:

Allan Karlsson compie cento anni e per l'occasione la casa di riposo dove vive intende festeggiare la ricorrenza in pompa magna, con tutte le autorità. Allan, però, è di un'altra idea. Così decide, di punto in bianco, di darsela a gambe. Con le pantofole ai piedi scavalca la finestra e si dirige nell'unico luogo dove la megera direttrice dell'istituto non può riacciuffarlo, alla stazione degli autobus, per allontanarsi anche se non sa bene verso dove. Nell'attesa del primo pullman in partenza, Allan si imbatte in un ceffo strano, giovane, biondo e troppo fiducioso che l'attempato Allan non sia capace di colpi di testa. Non potendo entrare nella piccola cabina della toilet pubblica insieme all'ingombrante valigia cui si accompagna, il giovane chiede ad Allan, con una certa scortesia, di vigilare bene che nessuno se ne appropri mentre disbriga le sue necessità. Mai avrebbe pensato, il biondo, quanto gli sarebbe costata questa fiducia malriposta e quella necessità fisiologica. La corriera per-non-si-sa-dove sta partendo, infatti. Allan non può perderla se vuole seminare la megera che ha già dato l'allarme, e così vi sale, naturalmente portando con sé quella grossa, misteriosa valigia. E non sa ancora che quel biondino scialbo è un feroce criminale pronto a tutto per riprendersi la sua valigia e fare fuori l'arzillo vecchietto. Un centenario capace di incarnare i sogni di ognuno, pronto a tutto per non lasciarsi scappare questo improvviso e pericoloso dono del destino.