Chiedi alla polvere - John Fante

La nostra recensione

Romanzo in gran parte autobiografico, scritto in prima persona e quindi molto coinvolgente, è piaciuto ad alcuni lettori del Gruppo di lettura mentre altri non lo hanno proprio apprezzato. Il protagonista è diviso in tre persone distinte: 1) il giovane di origini italiane, cresciuto all'ombra di un cattolicesimo colpevolizzante, che arriva in California in cerca di fortuna dove però si sente emarginato e privo di radici; 2) il ventenne che vive la sua prima sofferta storia d'amore, piena di sensi di colpa e di sentimenti ambivalenti; 3) lo scrittore in erba che ambisce al successo, alla fama e alla ricchezza. Solo per lo scrittore c'è il lieto fine. Le altre due vicende sono entrambe tormentate e Bandini fallisce in entrambe a causa della sua storia personale e anche del contesto storico e sociale della Los Angeles degli anni '30. La vita ai margini di tutti gli abitanti di Bunker Hill, la loro disperazione e disillusione sono davvero toccanti. La bravura di Fante sta proprio nel narrare il malessere con voce potente e chiara. Per alcuni lettori del Gruppo questa atmosfera cupa ha reso il romanzo intriso di eccessiva tristezza e dolore. Si tratta senza dubbio di un tuffo in un'epoca e in un mondo apparentemente distanti (ma tante caratteristiche e situazioni sono tragicamente attuali) descritti in modo impeccabile. Lo stile è asciutto, il linguaggio è diretto, arguto, a tratti ironico. E' un umorismo amaro quello di Fante ed è notevole la vivacità di intelletto del suo protagonista che ha sempre la parola pronta, incisiva e pungente come una lama. Poetica la descrizione della scogliera e dell'oceano, nell'episodio che vede protagonisti Camilla e Arturo.