I ragazzi della Nickel - Colson Whitehead

La nostra recensione

È piaciuto all'unanimità questo romanzo intenso e potente per la vicenda così tristemente attuale - nonostante l'ambientazione negli anni '60 - e per la scrittura sobria eppure capace di evocare emozioni forti nel lettore. Il protagonista, Elwood, è un personaggio a tutto tondo, ben delineato e coerente dall'inizio alla fine. La sua onestà e integrità morale unite al desiderio di riscatto e alla bontà innata che lo caratterizzano catturano il lettore che si immedesima completamente con profonda empatia. La sconfitta di Elwood, incarcerato senza colpa, è la sconfitta della giustizia e degli ideali di uguaglianza e democrazia di cui gli Stati Uniti vanno invece fieri. Il ragazzo è convinto che la sua denuncia delle condizioni disumane della Nickel possa finalmente modificare il corso degli eventi: il suo disincanto e la sua disperazione sono forse ciò che più ferisce il lettore che non comprende quella violenza insensata, quell'accanimento di cui tutti sono complici o testimoni muti. Il tentativo di ribellione di Elwood viene mortificato da un Sistema repressivo che non è solo quello carcerario in generale, ma quello specifico di una scuola dell'orrore in cui gli afroamericani patiscono una crudeltà che non ha uguali. Inevitabili le riflessioni del Gruppo sui due piani che distinguono la società americana: da un lato quell'ideale di uguaglianza e giustizia rappresentato da Martin Luther King - esempio illuminante per il ragazzo - e dall'altro l'amara realtà che presuppone la presa di coscienza di un paese profondamente discriminante. Due mondi paralleli, quello dei bianchi e quello dei neri, che hanno regole, leggi e opportunità ingiustamente diverse. Pochi lettori avevano colto anticipatamente lo scambio di identità, snodo fondamentale del romanzo. Turner, così diverso da Elwood, finisce col vivere al suo posto realizzando quel sogno di riscatto che è stato negato all'amico. Il loro rapporto di amicizia rappresenta il momento più alto di tutto il romanzo e il rimorso di Turner per non aver fatto abbastanza, o aver fatto anche troppo consegnando la lettera, non lo abbandonerà mai fino a portarlo dopo tanti anni di nuovo alla Nickel per testimoniare finalmente quell'orrore di cui erano stati entrambi vittime. Ci sono inoltre piaciuti il personaggio della nonna, con il suo realismo che la porta ad essere ligia agli schemi, consapevole di non poter aspirare a nulla di diverso e quello della moglie di Turner che riesce a rimanergli accanto nonostante la rivelazione della sua vera identità e la mancata condivisione del suo drammatico passato. Qualcuno invece si aspettava che l'insegnante di Elwood intervenisse e salvasse la situazione, mentre invece scompare dalla vicenda togliendo al lettore l'illusione di un lieto fine. Un libro importante, forte e profondamente toccante, che meriterebbe di essere letto soprattutto dai giovani, magari nelle scuole.