Il ritorno - Hisham Matar

La nostra recensione

Alla maggior parte dei lettori il libro di Matar è piaciuto: un non-romanzo che è insieme denuncia, cronaca, documento storico e narrazione privata, ma soprattutto un lungo e tortuoso percorso di ricerca del padre e delle proprie radici. La narrazione si presenta da principio con un taglio giornalistico per poi introdurre le vicende e i ricordi personali, alternando i piani temporali in cui i fatti si svolgono: questo ha creato non poche difficoltà all’inizio della lettura per il repentino cambio di registro, di luogo e di tempo. L’aspetto più apprezzato è stato il valore attuale dell’opera che porta a conoscenza eventi storici poco noti. Il libro racconta una vicenda personale che si inserisce però in un contesto storico e politico più ampio che riguarda anche vari stati occidentali, complici di regimi dittatoriali in paesi che non riescono a conquistare la democrazia per i troppi interessi economici e politici. L’esilio di Hisham e della sua famiglia, lo sradicamento dalla propria terra, il bisogno ossessivo di ricercare il padre, o quantomeno una risposta definitiva sulla sua sorte, hanno coinvolto quasi tutti i lettori. La determinazione del figlio diventa così incalzante e irrinunciabile, nel tentativo di rendere giustizia al padre e poterne allo stesso tempo onorare la memoria. La sua sfida nei confronti dell'autorità del regime si protrae nonostante nel profondo Hisham sia ormai consapevole che non arriverà mai alla verità. Una vicenda forte, che colpisce per la sua attualità e i richiami a casi più recenti.