Come sopravvivere nel Grande Nord di Luke Healy

Spinti dall’arrivo dell’inverno di questi giorni, oggi vi parliamo di “Come sopravvivere nel grande nord” di Luke Healy (Coconino Press).

Questo graphic novel narra in parallelo tre storie accadute in epoche diverse ma che ruotano intorno allo stesso personaggio: Vilhjalmur Stefansson.

Stefansson è stato un esploratore canadese realmente esistito fra Ottocento e Novecento che sosteneva che chiunque può sopravvivere nell’estremo nord in quanto sotto il ghiaccio si trova tutto il necessario per la vita. La teoria dell’”Artico accogliente”.

In una delle storie lo vediamo, nel 1913, in una spedizione da lui organizzata con partenza dall’Alaska verso il nord in compagnia del capitano Robert Bartlett (anche lui realmente esistito).

L’altra storia è ambientata sempre in mezzo ai ghiacci, durante una seconda spedizione organizzata da Stefansson nel 1921. Qui la protagonista è Ada Blackjack, una donna inuit che parteciperà all’esplorazione per riuscire a trovare i soldi per curare il figlio malato.

La terza storia invece si svolge ai giorni nostri, nel 2013, in cui seguiamo le vicende professionali e sentimentali del prof. Sullivan che scopre essere nello stesso ufficio occupato molti anni prima da Vilhjalmur Stefansson e si appassiona alla sua storia.

Questa terza storia è l’unica inventata nel graphic novel mentre le altre due sono basate su fatti realmente accaduti.

Queste storie si intrecciano, si inseguono ma non si toccano mai.

A tal proposito è molto interessante la scelta di impaginazione e grafica dell’autore: ogni storia si alterna all’altra nel giro di una, massimo due pagine e ogni trama è caratterizzata da dei colori volutamente innaturali ma ben identificabili.

Anche all’interno della pagina, la suddivisione delle vignette è molto standard e geometrica e questo ci aiuta a seguire la storia con molta attenzione, senza distrazioni.

Lasciatevi affascinare da questo fumetto dai disegni semplici e d’effetto, sembrerà anche a voi di stare a parecchi gradi sottozero, con i piedi nella neve e con i versi degli orsi polari in sottofondo.