Afghanistan - Novantanove notti nel Lowgar

Novantanove notti nel Lowgar di Jamil Jan Kochai

Questa settimana la #ValigiadelLettore ci conduce in un paese tormentato e martoriato eppure colmo di fascino. Ma non saremo soli in questo viaggio avventuroso: il giovane Marwand, un dodicenne appena tornato dall’America nella sua terra d’origine, sarà la nostra guida attraverso le strade polverose e i sentieri impervi dell’Afghanistan.
Il ritorno a casa per Marwand è tutt’altro che semplice: la terra leggendaria che per anni aveva immaginato traendo ispirazione dai racconti dei familiari e dai suoi primissimi ricordi, appare molto diversa dalla realtà che scopre al suo arrivo. Tutto gli sembra estraneo: perfino il suo vecchio lupo-cane Budabash sembra averlo dimenticato e, da docile guardiano di casa, si è ora trasformato in una creatura sfuggente, impossibile da catturare persino con la macchina fotografica, e tanto feroce fa strappargli via un dito prima di fuggire.
Ha inizio così l’avventura di Marwand e dei suoi giovani zii-cugini: animati dalla curiosità di ritrovare Budabash, i quattro ragazzini partono per un viaggio pericoloso ed esaltante, tra i vicoli e i muri d’argilla di villaggi arsi dal sole e nel fango delle vie di montagna. Marwand e i suoi coetanei impareranno a riconoscere presto i segni della guerra lungo il loro cammino: dalle voragini lasciate sui muri dei palazzi, alle esplosioni delle bombe tra le montagne.
Eppure non manca, in ogni pagina, un momento per rallegrarsi e sorridere, scoprendo assieme ai giovani protagonisti, la terribile bellezza di questa terra, così complessa nelle sue relazioni umane e così profonda nelle sue tradizioni e nella sua spiritualità.

Questo viaggio avventuroso in Afghanistan richiede una valigia leggera ma cerchiamo di lasciare uno spazio nel nostro bagaglio per una macchina fotografica: magari il Budabash alla fine sarà ritrovato e potremmo essere noi i fortunati ad immortalarlo in una fotografia.