Oman - Corpi celesti

Corpi celesti di Jokha Alharthi

La #ValigiadelLettore di questa settimana ci permette di scoprire un Paese affascinante e misterioso di cui conosciamo davvero poco.

Era il 1970 quando l’Oman aboliva la schiavitù, ultimo tra i paesi del mondo arabo. Questo triste primato nascondeva secoli di violenze, discriminazioni e drammatiche violazioni dei fondamentali diritti umani.
Questa data fondamentale segna uno spartiacque nella storia del Paese che, negli ultimi cinquant’anni, ha vissuto un cambiamento radicale passando da un regime dominato da patriarcato, riti tribali e credenze arcaiche a uno Stato moderno, ricco e culturalmente aperto.
Questo sviluppo è stato però tutt’altro che semplice e lineare. Lo dimostrano le storie di Mayya, Asma’ e Khawla, tre sorelle che, pur condividendo la casa natale e la loro infanzia, compiranno scelte che le porteranno in direzioni opposte.

Mayya, la maggiore, sposerà il figlio di un ricco mercante di schiavi e con lui creerà una famiglia apparentemente felice, osservando la loro unica figlia femmina crescere libera e forte, fino alla laurea in medicina.

Asma’, appassionata di letteratura e romantica sognatrice, si sposerà per puro senso del dovere, per non vedere ricadere sulla sua famiglia l’onta di una figlia rimasta zitella.

Khawla, la più bella, rifiuta ogni pretendente e resta in speranzosa attesa del suo vero amore, emigrato in Canada.
A fare da collante tra queste tre storie c’è la voce narrante, un uomo tra tante figure femminili: si tratta di ‘Abdallah, il marito di Mayya. ‘Abdallah ha una bella famiglia, una casa lussuosa e un buon lavoro. Eppure dietro questa facciata di impeccabile rispettabilità si intravedono tante crepe, tante ferite mai guarite inferte da un padre dispotico che lo ha reso un adulto fragile, incapace di compiere scelte autonome, a testimonianza del fatto che il patriarcato oppressivo è uno strumento lesivo non solo dell’autonomia femminile ma anche di quella maschile.

Mettiamo in valigia un cellulare: è il simbolo di una famiglia che ha raggiunto un livello di benessere tale da potersi concedere ogni sorta di comodità moderna, solo per rendersi infine conto che anche gli strumenti tecnologici più raffinati possono essere utilizzati per esercitare il proprio controllo sulle persone.