Finlandia - Campo di pietra

Campo di pietra di Tove Jansson

La #ValigiadelLettore questa settimana ci porta nelle isole Aland dove Jonas, giornalista appena andato in pensione, si è ritirato per scrivere la biografia di un odioso magnate.
Jonas però è ossessionato da sempre dalle parole e dalla loro capacità – se usate con disattenzione e superficialità - di creare malintesi e conflitti.

E di conflitti Jonas ne ha creati parecchi in passato, soprattutto con la sua famiglia e ora che si è ricongiunto alle figlie in mezzo alla natura selvatica si rende conto di come proprio il suo perfezionismo e la sua vocazione siano stati la causa di errori e fallimenti. Perché scegliere le parole, spiegarsi con chiarezza e semplicità è un’arte e il rischio per Jonas è quello di temere a tal punto di misurarsi con le parole da evitarle del tutto e tacere, diventare sempre più silenzioso.
La vacanza diventa allora l’occasione per ricucire le relazioni, per riprendere contatto con la realtà dei sentimenti ed uscire dall’isolamento a cui spesso gli scrittori finiscono con l’abituarsi.

Scritto nel 1984, questo romanzo è sorprendentemente attuale in un’epoca in cui le parole – attraverso i social – possono diventare pericolose oppure al contrario perdere valore e potenza per assumere significati vuoti e poveri.

Le pietre che porteremo in questo viaggio simboleggiano l’aridità delle parole quando sono usate senza cura ed attenzione.