Lipsia - Eravamo dei grandissimi

Eravamo dei grandissimi di Clemens Meyer

Con #LaValigiadelLettore di questa settimana si parte alla volta della Lipsia delle case occupate, degli incontri clandestini di boxe, degli hooligan, delle prime discoteche e delle bevute disperate, negli anni prima della caduta del Muro e della riunificazione delle due Germanie.
Seguite le avventure di Daniel, Mark, Paul e Rico, “pionieri” della Germania dell’Est e protagonisti di una folle corsa fatta d’auto, alcol, paura e rabbia dopo la Svolta. I ragazzi hanno amato i loro anni a caro prezzo, perdendo uno dopo l’altro i propri amici d’infanzia e vedendo sgretolarsi le illusioni e il mito dell’Ovest: emerge una gioventù che non ha più una storia sulla quale costruirsi e che balla furente sulle macerie dello Stato.
La schiettezza di chi cerca di sopravvivere e di inventarsi un futuro convive con emozioni, atmosfere e memorie profonde e al tempo stesso i grandi temi dell’infanzia e dell’adolescenza si trovano a convivere con la grande Storia. Del resto, come dice il protagonista: «So una filastrocca. Credo che la cantassimo da bambini saltellando da un rettangolo di gesso all’altro, ma può essere che me la sia inventata o l’abbia soltanto sognata. Certe volte la recito in silenzio, solo muovendo le labbra, altre mi metto a canticchiarla e nemmeno me ne accorgo perché mi ballano in testa i ricordi, no, non dei ricordi qualsiasi, ma quelli dopo la magnifica caduta del Muro, degli anni in cui siamo, come dire? Venuti in contatto».
Rovistiamo nelle nostre soffitte alla ricerca di una vecchia audiocassetta di quegli anni e prepariamoci a partire per Lipsia dove Clemens Meyer, con un lavoro superbo e allo stesso tempo sorprendentemente leggero, ha saputo dar voce alle generazioni dell’Europa Unita e agli anni della loro giovinezza, che affiorano potenti e ricchi di sfumature.