Roma - La città dei ragazzi

La città dei ragazzi di Eraldo Affinati

#LaValigiadelLettore di questa settimana ci porta nella “città dei ragazzi”, la storica comunità fondata nel secondo dopoguerra dal sacerdote irlandese John Patrick Carroll-Abbing nella periferia di Roma.

I protagonisti del romanzo di Eraldo Affinati si chiamano Ali, Mohammed, Francisco, Ivan. Hanno quindici anni, a volte sedici; vengono dal Maghreb, dal Bangladesh, da Capo Verde, dalla Nigeria, dalla Romania, dall'Afghanistan. Sono arrivati in Italia nei modi più strani, per noi inconcepibili: a piedi, nascosti sotto i camion; devono imparare a leggere, scrivere, trovare un lavoro e rendersi autonomi, ma soprattutto avrebbero bisogno di crescere e diventare grandi.

Dall’abile penna di un abile scrittore esce un fiume tumultuoso d'umanità lancinante, di cui cui si vede soltanto la foce, sui banchi di scuola, per strada, ovunque. Affinati ha infatti deciso di scoprire la i luoghi e le ragioni profonde che spingono questi adolescenti a lasciare case, madri e padri per sfuggire a guerra, povertà e arretratezza. Questo viaggio nello spazio e nel tempo alla ricerca delle radici perse si trasforma presto in una commovente riflessione sulla paternità, assente o presente, vera o fittizia, perduta o ritrovata.

Il tratto empatico della scrittura di Affinati emerge a livello stilistico tramite una potenza espressiva di rara armonia, senza essere mai retorico e pomposo; ma soprattutto traspare un autore civile in senso proprio, in grado di regalarci un libro che è una preziosa occasione di conoscenza e di incontro con l’altro. Ah, dimenticavo… ricordate di portare sempre con voi una penna e un quaderno, visto che saremo spesso a scuola!