Roma - Perché ci siamo salvati

Perché ci siamo salvati di Claudio Bondì e Stefano Piperno

In occasione della Giornata della Memoria, #laValigiadelLettore di questa settimana ci porta indietro nello spazio e nel tempo nella Roma della Seconda Guerra Mondiale:  l’obiettivo è quello di ricostruire la storia di due famiglie della borghesia ebraica, scampate alla tragedia del secolo scorso.

Nel romanzo “Perché ci siamo salvati” Claudio e Stefano, due cugini che vivono a Roma, ricordano ciò che hanno potuto incontrare solo attraverso le memorie di nonni, zii e genitori: gli avvenimenti successi dai primi decreti antiebraici del 1938 alla Liberazione. Con lo scopo di risalire alle proprie origini, vengono ricostruiti quegli anni tra memoria collettiva e ricordi privati; particolarmente significativo è il diario scritto da Maurizio Bondì, padre di Claudio: le sue parole danno origine a profonde riflessioni.

Al contrario di quanto si potrebbe pensare, ciò che scoprono non è il plumbeo racconto di un precipitare nell'abisso, ma pagine di una vitalità incontenibile, della felicità di ogni giorno attraverso piccoli oggetti, e un ricettario, e poi gli scorci e i paesaggi di un'Italia ormai scomparsa.

Tra ricostruzione storica e riflessione sul significato della memoria, è impossibile non restare colpiti dal messaggio di questo romanzo, che cerca di risponde a un importante interrogativo: «Perché lo facciamo? Per rispettare la necessità della Storia, che non ha bisogno soltanto di accadimenti straordinari ma vive della vita segreta delle persone, del riflesso che i grandi fatti hanno su quanti ne sono stati vittime ed eroi insieme».

Recuperiamo un ricordo semplice e prezioso della nostra infanzia, come un trenino giocattolo, e mettiamolo nella valigia che porteremo a Roma.