Sardegna - Canne al vento

Canne al vento di Grazia Deledda

Buongiorno e bentornati, cari lettori della nostra #ValigiadelLettore. In occasione dei 150 anni dalla nascita di una delle più grandi narratrici italiane e premio Nobel per la letteratura, Grazia Deledda, vi portiamo nella Sardegna antica, dove è ambientato il suo capolavoro “Canne al vento”.

Galte, Sardegna di inizio Novecento: un podere isolato, una casa in rovina, una famiglia nobile ora in decadenza. Nella dimora, un tempo luccicante e sfarzosa, ora invecchiata e sul punto di crollare, sono rimaste soltanto tre dame, le sorelle Ruth, Ester e Noemi, e il servitore di famiglia, Efex. Gli altri se ne sono andati: la quartogenita Lia è scappata in America e il padre, denominato Don Zame, è stato assassinato in circostanze misteriose, portando in rovina la famiglia.

Un giorno, però, Giacinto, lo scapestrato figlio di Lia, arriva a Galte, portando con sé molte domande: qual è il motivo del suo arrivo in Sardegna? Vuole davvero soltanto fare visita alle zie, o forse preferisce fuggire da qualcosa?

In una meravigliosa sintesi di decadentismo e di verismo, è impossibile non restare colpiti dalla Sardegna archetipa raccontata abilmente da Grazia Deledda: ci troviamo catapultati in un luogo di passioni ancestrali e di tabù simbolici, un piccolo cosmo dal tempo circolare, in cui niente si dissolve, ma tutto ritorna, prima o poi. Le fragilità, le insicurezze, i dolori propri dell’essere umani vengono descritti con profondità, ricordando che noi tutti “Siamo proprio come le canne al vento, donna Ester mia. Ecco perché! Siamo canne, e la sorte è il vento”.

Non scordate di portare con voi in valigia un oggetto proveniente dalla Sardegna, così da poter tenere sempre in mente la bellezza e il fascino del suo paesaggio!