Spagna - L'infanzia di Gesù

L'infanzia di Gesù di J. M. Coetzee

Con #LaValigiadelLettore di questa settimana partiamo alla volta di Novilla, un paesino di appena seicento abitanti nella comunità dell’Aragona, una città fuori dal Tempo e dalla Storia.

I protagonisti di questo romanzo sono un uomo che avanza verso la vecchiaia e un bambino. Come profughi arrivano a Novilla, ma Novilla non è la loro città e lo spagnolo non è la loro lingua. Gli abitanti  sono accomunati tra loro da un destino comune: tutti sono giunti fino a lì attraverso un viaggio via mare e ricordano poco nulla delle loro vite precedenti, dimenticando da dove vengono, a chi erano prima legati. Nella profondità di tutte queste incertezze, una sola cosa è evidente a Simòn, l’uomo: questo David, il bambino conosciuto sulla nave, solitario, dalla volontà eroica di salvare chi è in difficoltà e dall’amore profondo per Don Chisciotte, dev’essere accudito e amato come se fosse un figlio.

Soprattutto questo romanzo si rivela essere una profonda riflessione sull’umano, sul conflitto tra desiderio e felicità, tra Storia e Salvezza, in un continuo e perturbante interrogatorio rivolto al lettore. “L’infanzia di Gesù” (assieme agli altri due romanzi della trilogia, “I giorni di scuola di Gesù” e “La morte di Gesù”) è stato acclamato come un capolavoro in tutto il mondo: eppure, o forse proprio per questo, nessuno ne ha dato la stessa interpretazione, rendendo insolvibile il suo enigma. Con un debito nei confronti di Kafka e di Beckett, Coetzee, vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 2003, ci lascia un romanzo che ci farà emozionare e riflettere pagina dopo pagina.