Spalato - Acqua rossa

Acqua rossa di Jurica Pavicic

Questo mercoledì la #ValigiadelLettore si tinge di rosso, grazie ad un noir ambientato sulla costa dalmata, tra pittoreschi paesini di pescatori e porticcioli inebriati di salsedine.

La vicenda prende avvio nel 1989 in un paese costiero poco distante da Spalato: durante la festa dei pescatori, che ogni anno celebra la fine dell’estate, la diciassettenne Silva sparisce nel nulla.

Le indagini vengono affidate all’ispettore Gorky Sain, figlio di un eroe partigiano la cui statua campeggia nel centro della piazza cittadina. Se all’inizio questa parentela sembra aprirgli tutte le porte, dopo la fine della guerra, il fatto di essere figlio di un comunista è visto come un fatto increscioso e lo costringe al licenziamento. L’ispettore Sain, durante le sue indagini, aveva fatto luce aspetti della vita di Silva di cui nessuno pareva a conoscenza: il possesso di droga, l’ampia disponibilità di denaro, un tradimento e un misterioso biglietto d’autobus per l’estero.
Mentre le istituzioni dimenticano il suo caso, la sua famiglia non ha intenzione di arrendersi e continua ostinatamente a cercare risposte. Solo molti anni più tardi, in una Croazia molto cambiata, un evento inatteso farà finalmente luce sul destino di Silva.

“Acqua rossa” non è solo un romanzo poliziesco che vi terrà in tensione fino all’ultima pagina, ma anche un affresco di tre decenni della tumultuosa storia croata: dalla caduta del comunismo, alla guerra civile; dal crollo dell’economica statale al forsennato sviluppo turistico che ha snaturato profondamente l’ambiente e la società dalmata.
Diretti verso Spalato mettiamo nella nostra valigia un oggetto immancabile nelle camere di ogni adolescente, di allora come di oggi, ovvero un cartello per tenere lontani ospiti indesiderati. È proprio un cartello come questo che la madre di Silva mantiene per anni sulla porta della sua camera, immutata come il giorno in cui l’ha lasciata, nell’ostinata attesa che la ragazza faccia ritorno a casa.