La buca

di Emma AdBage

Buongiorno cari amici!
Eccoci di nuovo qui a proporvi per il fine settimana una nuova lettura imperdibile da condividere in famiglia!

Ormai l’autunno è arrivato, le giornate sono più corte e un inizio di frescura ci porta più volentieri ad accoccolarci in divano abbracciati ai nostri piccoli a leggere un bell’albo illustrato!

Oggi è la volta di “La buca” edito da Camelozampa, scrittrice e illustratrice è Emma Adbage, insignita, per questo albo, del prestigioso Premio Andersen 2020.

Sono ormai già alcune settimane che vi proponiamo delle letture ambientate nel mondo della scuola, forse è un caso, forse no… ma poco importa perché quando giriamo tra i nostri scaffali alla ricerca dell’albo da regalarvi e ci imbattiamo in uno del livello della “buca” non possiamo fare a meno di prenderlo tra le mani, sfogliarlo, amarlo, e decidere di appenderlo al nostro filo degli #Appendilibri!

Sorridiamo già dal frontespizio quando vediamo un gruppo di amici e una ragazzina segnata con una freccia e l’indicazione “io”, a dirci che lei, proprio lei, è la voce narrante, una voce narrante da bambina, ingenua, che porta avanti il punto di vista suo e dei suoi amici!

Veniamo così a sapere che nel cortile della scuola c’è una buca che i bambini chiamano la Buca. Nella Buca si può giocare a qualsiasi cosa: a mamma orsa, a capanna, a nascondersi, al negozio, creano percorsi ad ostacoli, scavano, si arrampicano, si rotolano… i bimbi sperimentano di tutto!
Tutti amano la Buca, tranne… i grandi. I grandi addirittura odiano la Buca.

Cercano di proporre giochi alternativi per il momento della ricreazione ma non ci sono altalene o palloni (tra l’altro pure sgonfi) che tengano a confronto della Buca! I bambini nella buca hanno la possibilità di essere veri bambini, trovano lì spazio per dare libero sfogo alla loro immaginazione e creatività! Nemmeno quando viene loro vietato dai maestri di scendere nella buca, si perdono d’animo e trovano subito mille cose fare sul Bordo della buca!

I maestri, da canto loro, continuano ad odiare buca e bordo, e chiusi nella loro ottusità si esprimono in rabbiosi divieti, minacce e addirittura cattivi presagi “tra poco succede qualcosa”, oppure “tra poco qualcuno si spacca un labbro!” e via dicendo.

Arriva il giorno in cui una bambina si spacca davvero il naso, ma non cero giocando all’aperto, ma appena fuori dalla porta della classe, inciampando sui lacci slacciati della sua scarpa! Ma quella è la scusa buona per gli insegnanti per portare le classi a giocare sulle altalene… come non essere empatici con questi bambini che vediamo lamentarsi, sbuffare, fare linguacce!

Arriva però lunedì, è l’inizio di una nuova settimana, i bimbi sperano che i divieti siano stati dimenticati dai grandi durante il fine settimana e invece… la Buca non si trova più, tutto è piatto e duro! “Nessun posto dove rotolarsi. Nessun posto dove arrampicarsi. Nessun posto dove scivolare sulle ginocchia…”

Che tristezza, l’ottusità dei grandi ha avuto la meglio… e ora???

Calmi calmi, non sarebbe mai potuto finire così questo albo! Infatti, dopo un primo e ragionevole momento di smarrimento, i bambini si girano, aguzzano la vista e all’improvviso vedono una cosa. Dall’altra parte dello spiazzo c’è un mucchio pieno di ghiaia, sabbia, sassi, cespugli, arbusti. È come una montagna con un po’ di tutto. “Da non credere! Il Mucchio è più divertente della Buca e del Bordo messi insieme!

Buon fine settimana cari e fedeli lettori, vi aspettiamo per questa lettura che altro non è se non un inno al gioco e al trionfo del gioco libero contro l’ottusità, a volte insensata, degli adulti! Ma per fortuna che la creatività infantile non ha eguali e soprattutto non ha limiti!

Un abbraccio dai vostri bibliotecari

Parole chiave: arrampicate, rotoloni. salti, scivoloni, corse
Età di lettura: dai 4 anni