Norwegian wood - Haruki Murakami

La nostra recensione

Giudizio unanime positivo per il romanzo di Murakami così intenso e ricco di tematiche. Già le prime pagine catturano il lettore con l’espediente letterario del flashback che crea un’atmosfera di attesa, passando dall’aereo su cui si trova il protagonista trentasettenne agli avvenimenti di diciotto anni prima. Toru torna ad essere un giovane universitario in una fase delicata della sua vita, trovandosi ad affrontare quello che potremmo definire sicuramente un rito di passaggio. Aggrappato alla realtà e alla routine quotidiana, descritta fin nei minimi particolari, Watanabe fa i conti per la prima volta con il sesso e la morte, le due pulsioni fondamentali che regolano la vita di tutti gli individui, circondato da persone che si spingono ai due estremi: Nagasawa e Midori selvaggiamente attaccati alla vita, gli amici Kizuki e Naoko attratti invece dal baratro della morte. Toru cerca una sua strada e un suo modo di vivere scegliendo di non farsi troppo coinvolgere, quasi tenendo una sana distanza dagli eccessi per non correre il rischio di esserne travolto. Ci siamo domandati se il rispetto per la sfera privata e l’intimità dell’altro, non forzando la mano con comportamenti insistenti, faccia parte dell’educazione giapponese o se invece sia un tratto distintivo del protagonista che si rivela essere un ottimo ascoltatore ma non agisce granché per aiutare e “salvare” gli altri. E’ piuttosto un osservatore al quale le esperienze altrui servono a maturare e a crescere. Nemmeno la rivoluzione sessantottina lo coinvolge, lasciandolo indifferente e incurante rispetto agli avvenimenti politici e sociali del suo tempo Colpisce la mancanza di legami famigliari di questi giovani che vivono in una dolorosa solitudine, attanagliati dalla paura del futuro e non potendo far affidamento su radici solide. La psicologia dei personaggi è sapientemente costruita assegnando a ciascuno tratti peculiari e una storia vissuta perfettamente coerenti e in linea con il loro modo di essere e le scelte che essi faranno. Il viaggio conclusivo di Watanabe segna il momento critico di smarrimento e perdita di sé del protagonista che alla fine prende coscienza e decide per la vita, legandosi a Midori. Un capitolo e quasi una vicenda a parte è quella di Reiko, bellissimo personaggio ed esempio di riscatto e rivincita di fronte alle avversità della vita. Romanzo di formazione struggente e malinconico, in Norwegian Wood si trovano molti temi ed elementi che sono ricorrenti in Murakami. La colonna sonora è quella di fine anni ’60 e sottolinea la grande passione e cultura musicale dello scrittore. Nonostante i temi così cupi, abbiamo apprezzato la leggerezza e delicatezza del romanzo scritto con uno stile introspettivo ed emotivamente realistico, ben lontano da quello onirico di tutti gli altri libri dello scrittore. La scrittura è aperta, lenta, raffinata anche nelle descrizioni più scabrose che non risultano mai volgari. È sicuramente il più occidentale dei romanzi di Murakami e non sfugge l’analogia con Il giovane Holden e La montagna incantata.