Nero è l'albero dei ricordi, azzurra l'aria - Rosetta Loy

La nostra recensione

Difficile sintetizzare i giudizi tanto diversi su questo romanzo che ha diviso lettrici e lettori del Gruppo di lettura. Per alcuni il libro non è stato coinvolgente a causa principalmente della struttura del racconto e della scrittura, entrambe frammentate e per niente agevoli. I continui salti temporali hanno reso difficile seguire il filo degli eventi e le vicende di ciascuno dei protagonisti. Questi ultimi sono risultati poco delineati o descritti sommariamente, compromettendo l’empatia o l’immedesimazione del lettore. Una storia complessa e molto articolata che però non emoziona e scivola via senza lasciare il segno per molti: qualcuno non è riuscito a finire il romanzo, qualche altro è arrivato alla fine faticosamente. Un libro proprio “sbagliato” per qualcuno perché interseca troppe storie parallele ed è ridondante di personaggi che non si sviluppano successivamente o la cui funzione non è determinante. Due lettrici entusiaste hanno invece rovesciato le sorti di questo libro: per entrambe un romanzo da rileggere, coinvolgente ed emozionante intriso come è di malinconia ma non di tristezza. Apprezzati in modo particolare per la loro positività Giulia e Marcello, personaggi a tutto tondo che spiccano tra gli altri. E’ piaciuto il fatto di essere calati dapprima nell’atmosfera degli anni ‘40 per poi ritrovarsi d’improvviso in piena guerra, quasi fosse scoppiata una bomba anche per il lettore che se da un lato continua a seguire le vicende quotidiane della famiglia, dall’altro deve fare i conti con gli avvenimenti bellici che colgono tutti di sorpresa. I tre giovani protagonisti (che in realtà sono poi quattro contando anche Marcello) devono affrontare ciò che la guerra si porta dietro (miseria, fame, morte) ma lo fanno con la leggerezza tipica dell’età, mentre sono comunque intenti a scoprire l’amore e a vivere. Il fatto che Lucia “sparisca” dalla scena ha diviso ulteriormente il gruppo: chi ha trovato fuorviante e irritante la mancata spiegazione relativa alla sorte della ragazza e chi invece ha colto proprio in questa assenza il fulcro di tutto il romanzo. Unanime al contrario il giudizio sul personaggio di Marcello la cui entrata in scena è stata indicata come lo snodo principale della vicenda e quello più significativo anche da chi non ha apprezzato il romanzo. Qualcuno si è chiesto se la scrittrice usi la Storia allo scopo di costruire il romanzo o se viceversa si serva del romanzo per raccontare gli eventi storici. Notevole è infatti la conoscenza e descrizione soprattutto della guerra d’Africa. Apprezzate da qualcuno anche le descrizioni minuziose della Natura e l'attenzione posta sugli oggetti che vengono caricati di significato in quanto restano uguali nel tempo: i mobili antichi, il pianoforte, il pesce di alabastro diventano infatti custodi delle memorie di una famiglia che viene investita dall’onda d’urto della Guerra.