Norwegian wood - Haruki Murakami

La nostra recensione

Gruppo di lettura diviso sul libro di Murakami. Ad alcuni lettori il libro è piaciuto per quel sottile senso di solitudine e tristezza che lo permea e che ha toccato evidentemente alcune corde emotive. Un romanzo di formazione, di difficile passaggio all'età adulta in un periodo storico particolare (il rivoluzionario '68) e in un contesto culturale, quello giapponese, vissuto da alcuni lettori - talvolta - come distante. Difficile non identificarsi in Watanabe, nel suo tentativo di arginare il vuoto che attanaglia i suoi coetanei, nel concentrarsi sui piccoli dettagli dell'esistenza per salvarsi dal baratro della disperazione. E' piaciuta la scrittura poetica e raffinata anche nella narrazione degli incontri sessuali, mai morbosamente o volgarmente descritti e che rappresentano delle scene di vita contrapposte al desiderio di morte dei giovani protagonisti. Tuttavia la sessualità ad alcuni è apparsa priva di calore. Alcune parti hanno colpito particolarmente: l'accudimento del padre di Midori da parte di Watanabe; l'immagine delle lucciole affascinanti e irraggiungibili per il protagonista come Naoko. Il vissuto dei ragazzi è raccontato con grande sensibilità ed empatia. L'adolescenza è un tema caro agli scrittori giapponesi, ne sono un esempio anche i numerosi fumetti e manga che descrivono questo momento idealizzato della vita, pieno e appagante, con i sensi sviluppati al massimo, prima di entrare nel meccanismo gerarchico e codificato della società nipponica. Particolarmente significativi i personaggi di Reiko, figura positiva e bellissima, e Midori che diventa salvifica per Watanabe con la sua esuberanza e vitalità. Qualcuno non è riuscito a stabilire in che misura il libro gli sia piaciuto, avendo suscitato un misto di repulsione e attrazione che lo ha lasciato un po' disorientato. Per tutti gli altri lettori infine è risultato fastidioso, per qualcuno addirittura inutile in quanto non ha suscitato emozioni o, al contrario, ha infuso solo tristezza e oscurità. Ossessivo e ripetitivo, descrive comportamenti eccessivi fini a se stessi (come il bere e il sesso) che evidenziano l'egocentrismo dei protagonisti. Denso di temi forti ma trattati superficialmente, narra una storia sgradevole e non illuminante, piena di malinconico compiacimento nella quale pochi adolescenti sembrano sopravvivere a quel periodo della loro vita. Difficile trova una sintesi e un punto di incontro con opinioni così contrastanti