Colombia - Il canto del fiume

Il canto del fiume di Lorena Salazar Masso

Questo mercoledì la #ValigiadelLettore ci incoraggia ad intraprendere un viaggio che si preannuncia pericoloso fin dall’inizio. Ci troviamo nella capitale del dipartimento di Chocó, il più povero e dimenticato della Colombia. Al piccolo imbarcadero sul fiume Atrato seguiamo una giovane madre e il suo figlioletto salire su una piccola barca a motore assieme ad un piccolo gruppo di viaggiatori.
Si intuisce immediatamente che il forte legame tra la donna e il piccolo non è biologico: il bimbo è di un nero quasi blu, mentre la madre ha la pelle bianchissima.
Eppure l’amore che la donna nutre per il figlio è fortissimo. Ed è cresciuto giorno dopo giorno negli ultimi cinque anni in cui quel bimbo, allora neonato, è stato lasciato davanti alla sua porta di casa da una sconosciuta spaventata e in lacrime.
Senza esitazione la ragazza ha accolto quella nuova vita e se ne è presa cura. Adesso però, per senso di giustizia e per amore della creatura che ha cresciuto, ha deciso di intraprendere un viaggio per conoscere la realtà sulle sue origini.
Man mano che la piccola imbarcazione procede all’interno della foresta sempre più intricata il fiume appare sempre più come “una ferita piena di pesci”. Ora dopo ora, la protagonista sente che sta per avvicinarsi il momento in cui una perdita irreparabile cambierà per sempre la sua vita. Ma ormai è troppo tardi per tornare indietro: nonostante le frequenti soste impreviste e i ritardi nella navigazione, non c’è modo di allontanare il momento tanto temuto.
Il bellissimo esordio della scrittrice colombiana Lorena Salazar Masso è una commovente riflessione sul tema della maternità e sulle sue molte varianti. Si può essere madri in tanti modi, nel corpo o nell’anima, giorno dopo giorno per lunghissimi anni oppure soltanto per poche ore.
Ma questo libro è anche un inno alla sorellanza, al legame fortissimo in grado di unire le donne che vivono situazioni terribili e che devono compiere scelte drammatiche.
In partenza per la Colombia mettiamo in valigia un piccolo pinguino di peluche, simile a quello che il bimbo stringe forte al petto lungo tutto il suo tortuoso viaggio all’interno della foresta.