Groenlandia - La valle dei fiori

La valle dei fiori di Niviaq Korneliussen

La bellezza mozzafiato della Groenlandia fa da sfondo alla gelida #ValigiadelLettore di questa settimana.
Eppure il bianco candido e gli spazi sconfinati non bastano ad alleggerire l’atmosfera che si respira in questo romanzo.
Pagina dopo pagina entriamo nella vita di una ragazza groenlandese come tante: abita a Nuuk, la capitale del Paese, è giovane e ribelle, sta vivendo una bella storia d’amore e attende fiduciosa il futuro che l’attende in Danimarca, dove sta per iniziare la sua esperienza universitaria.
Eppure, man mano che la data della sua partenza si avvicina, la giovane viene colta da un’inquietudine crescente, un disagio che conosce fin troppo bene, fin da quando era bambina, ed era solita rifugiarsi sul Monte Corvo, nella “valle dei fiori” , un luogo considerato magico e al contempo dannato, dagli abitanti del luogo.
La protagonista rimarrà anonima per tutta la durata del libro, segno tangibile del suo senso di smarrimento e della perdita della sua identità. Questi sentimenti sono cresciuti in lei dopo la morte dell’amatissima nonna, la sua “aanaa”, l’unica presenza affettuosa all’interno della famiglia. In perenne conflitto con il suo corpo appesantito e con il suo senso di inadeguatezza, la ragazza attende con impazienza il momento in cui dovrà lasciare la sua terra per iniziare una nuova vita sul continente. Purtroppo la permanenza in Danimarca la farà sentire ancora più sola e vulnerabile, immancabilmente etichettata, come la gran parte degli inuit, a causa dei suoi tratti somatici e dei suoi modi bruschi e diretti, così diversi da quelli della popolazione danese. “La valle dei fiori” continua ad esercitare un’irresistibile attrazione su di lei, anche a migliaia di chilometri di distanza; quella valle piena di croci anonime e fiori di plastica, dove tanti giovani groenlandesi ogni anno si tolgono la vita.
Il suicidio è una piaga sociale e un tabù di cui in Groenlandia non si vuole parlare: le istituzione e le famiglie preferiscono tacere e tentare di dimenticare quelle assenze così tragiche e ingombranti.
La società groenlandese sembra incapace di arginare e comprendere il problema, probabilmente perché non in grado di capire davvero se stessa. In questa terra isolata e aspra, il passato coloniale ha lasciato cicatrici profonde; qui il più forte ha la meglio e chi inciampa merita derisione. Allo stesso tempo la Groenlandia è un paese spezzato in due da idioma occidentale e orientale, completamente diversi, e privo di radici storiche comuni a tutto il popolo.
Nella nostra pesante valigia, diretti verso il gelido Nord, mettiamo in valigia anche qualche fiore di plastica, un semplice gesto per onorare le tante giovani vite che ogni anno vengono drammaticamente perdute.