Isole Svalbard - Una donna nella notte polare

Una donna nella notte polare di Christiane Ritter

L’appuntamento con la #ValigiadelLettore torna puntuale ogni mercoledì, anche in un giorno di festa come oggi. Questo è tradizionalmente il giorno più adatto per addobbare la casa con le decorazioni e le luminarie in vista delle festività natalizie. La temperatura più rigida preannuncia l’inverno ormai alle porte: ma questo non è davvero nulla rispetto al gelo e all’oscurità che conoscerete giunti alla destinazione di questo viaggio.

Una donna nella notte polare” è il racconto autobiografico di Christiane, una giovane donna austriaca che nel 1934 decide di lasciare il tepore e gli agi della sua abitazione nel centro di Vienna per trascorrere un inverno in compagnia del marito a Spitsbergen, una remota isola delle Svalbard, all’estremo nord della Norvegia.

Quello che immagina come un viaggio rilassante, un’opportunità per rimanere accanto al tepore della stufa, a sferruzzare e dipingere guardando il paesaggio, ben presto si rivela una vera propria lotta per la sopravvivenza.

Inizialmente inorridita dalla capanna minuscola e malmessa, dal gelo terribile, dal paesaggio immerso in un buio sempre più lungo e dalla mancanza di ogni comodità, Christiane deve fare i conti sempre di più su forze che non aveva mai creduto di possedere, spesso vivendo in totale solitudine per settimane.

Imparerà a cacciare le foche, a sostenere il passo anche nella bufera, a liberare l’uscio di casa dalla neve fresca che in poco tempo si trasforma in ghiaccio e a mantenere il senso dell’umorismo anche in un mondo sempre più spoglio.
Se hai ancora spazio nello zaino porta per fare del dentifricio…” le scrive il marito in una delle sue lettere da Spitsbergen, prima della partenza. Non ci resta che dare ascolto al suo consiglio mentre partiamo per questo viaggio letterario decisamente estremo.