Galles - La bellezza intatta di Rosalind Bone

La bellezza intatta di Rosalind Bone di Alex McCarthy

La #ValigiadelLettore di questa settimana ci fa scoprire il villaggio gallese di Cwmcysgod, “la valle dell’ombra”: un luogo apparentemente immutabile, in cui nulla è destinato a cambiare. Piccole case a schiera dai tetti di ardesia annidate sul fianco di una collina, una fabbrica abbandonata e un fitto bosco di rovi a limitare la vista di quanti attendono annoiati la sera seduti davanti alla porta di casa.
Tra queste vie, in cui tutti si conoscono e si osservano, sono cresciute le sorelle Rosalind e Mary Bone.
Rosalind era una ragazza di una bellezza straordinaria ma, a detta di molti, anche fredda ed egoista, abituata fin da giovanissima ad allontanare con forza le attenzioni indesiderate che le venivano rivolte.
Mary non possedeva lo stesso fascino ed era abituata a rimanere nell’ombra dell’ingombrante bellezza della sorella.
Almeno fino alla notte in cui, appena sedicenne, Rosalind non è scomparsa nel nulla. Si dice che si sia allontanata dal paese, da sola, senza lasciare nemmeno un biglietto a spiegare la sua azione.
Ventisette anni più tardi, un’altra sedicenne, Catrin, figlia di Mary Bone, apre un cassetto della sua camera, un tempo appartenuta alla zia, e trova una foto della bellissima Rosalind. Catrin sente irresistibilmente il fascino di quella donna mai conosciuta e della quale la madre non ha mai voluto parlare.
Poi un giorno una vagabonda appare in paese; debole e vestita di stracci, viene soccorsa da Catrin dopo essersi accasciata contro un muro. Un’unica parola esce dalle sue labbra prima di perdere conoscenza: “fuoco”.
Nessuno in paese pare conoscerla e nessuno sembra interessato al suo stato di salute.
Solo Catrin veglia al suo capezzale attendendo il suo risveglio.
Ma gli abitanti di Cwmcysgod temono quella sconosciuta: sentono avvicinarsi la resa dei conti con un passato drammatico che avevano tentano di dimenticare e con le colpe di quanti, di fronte ad un sopruso terribile, avevano preferito voltarsi dall’altra parte.
In partenza per il Galles portiamo con noi un accendino: pagina dopo pagina scopriremo il misterioso legame tra quel fuoco appiccato dai ragazzini nel bosco per gioco e per noia nelle prime pagine del libro e la parola “fuoco” ripetuta dalla vagabonda al suo arrivo in paese.