Mosca - Un paese terribile

Un paese terribile di Keith Gessen

Con #LaValigiadelLettore di questa settimana si parte alla volta di Mosca, ferita dal ricordo del grigiore sovietico e del regime comunista, succube di un consumismo tossico in questo nuovo millennio. Lo dimostrano bene le parole usate da nonna Sveva quando accoglie il nipote Andrej, in ritorno dagli Stati Uniti: “Questo è un paese terribile”.
Al ragazzo però non dispiace essere tornato: nella casa della nonna vivono tutti i ricordi dell’infanzia, soprattutto quelli accumulati prima di partire con la famiglia e di diventare suo malgrado un esule. A New York, poi, non aveva molto di meglio da fare: la sua fidanzata Sarah l’aveva lasciato in malo modo, la sua carriera universitaria in veste di docente era molto precaria, e così via. La proposta del fratello Dima di occuparsi dell’anziana parente è arrivata proprio al momento giusto.
A Mosca la vita di Andrej è completamente diversa: si adegua alle abitudini della nonna, tra spese al mercato e sfide agli anagrammi, tra l’imminente acquisto delle pantofole bielorusse e la scoperta di verità impensabili sul passato della famiglia. Sente anche il bisogno di frequentare altri giovani: nonostante attriti con gli autoctoni, il ragazzo trova una squadra per giocare a hockey, oppure trascorre il tempo libero con amici del fratello e con un gruppo di attivisti socialisti, di cui fa parte l’affascinante dottoranda Julija. Insomma, più il ragazzo impara a conoscere quel paese più si convince di voler rimanere. Ma il suo ritorno in una patria impunemente abbandonata per anni sarà davvero senza conseguenze?
Mettiamo in valigia una vecchia e sbiadita foto di famiglia e partiamo per Mosca pronti a scoprire un ritratto ironico e tagliente, e quanto mai fedele, di un paese e delle sue trasformazioni, ma anche pieno di tenerezza, e di quell’amore tormentato che ognuno prova nei confronti del luogo che custodisce il suo passato.