Taormina - Piccole cose connesse al peccato

Piccole cose connesse al peccato di Lorena Spampinato

La #ValigiadelLettore di questo mercoledì vi chiede di tornare con la mente indietro di qualche settimana. Immaginate una giornata di piena estate in Sicilia: le cicale, il sole cocente, l’odore salmastro del mare in lontananza.
Questa è l’atmosfera perfetta per scoprire “Piccole cose connesse al peccato”, il romanzo di formazione che la scrittrice siciliana Lorena Spampinato ha ambientato nella campagna nei pressi di Siracusa.
Due cugine, Annina e Enza, condividono una stanza nella vecchia casa della nonna, situata in un paesino isolato, in cui non esistono altri passatempi che un paio di bar-gelateria e un lido balneare.
Le ragazze si aspettano una lunga estate noiosa, soprattutto Enza, la maggiore, ormai una bellezza sbocciata alla quale i limiti della casa di famiglia e del paesino di campagna cominciano ad apparire opprimenti.

Ma tutto è destinato a cambiare il giorno in cui incontrano Bruna, una ragazza ribelle ed emancipata, che si porta dietro un grave lutto e una grande sete di rivalsa. Tramite Bruna, le ragazzine entrano in contatto con un gruppo di ragazzi locali che trascorrono le loro giornate tra espedienti non sempre legali. Eppure anche il capo del gruppo, Mirco, si rivela più sensibile e premuroso di quanto farebbero immaginare i pregiudizi.

La voce narrante è quella di Annina, la cugina più piccola e meno appariscente. È lei a raccontare la storia di una vacanza che sarà uno spartiacque tra l’infanzia e l’età adulta, segnato da un evento tragico che precipiterà irrimediabilmente le ragazze in una nuova fase della loro vita.

Il centro del romanzo è costituito da una costellazione di personaggi femminili complessi e indimenticabili. L’estate nel suo scorrere diventa un teatro in cui vanno in scena i sentimenti contrastanti che dominano le protagoniste: l’amicizia, la gelosia, la ribellione, la confusione del desiderio, il conflitto con le madri. Questi sono alcuni dei temi che, pagina dopo pagina, ci condurranno indietro nel tempo fino alla nostra adolescenza, riscoprendo emozioni e paure universali e senza tempo.

Partiamo per la bellissima Taormina senza dimenticare di mettere in valigia una lunga veste bianca, simile a quella che le due cugine indossano nelle prime pagine del romanzo, forse simbolo di un’innocenza che sta pian piano cedendo il passo alla consapevolezza dell’età adulta.