Oslo - La notte del professor Andersen

La notte del professor Andersen di Dag Solstad

#LaValigiadelLettore di questa settimana ci porta a Oslo, dove il professor Andersen, cinquantenne divorziato che insegna all’Università della capitale norvegese, sta trascorrendo la notte di Natale in felice solitudine. In ossequio alla tradizione culturale del suo Paese ha addobbato l’albero, cucinato il cenone natalizio e si gode l’infantile gioia che quel momento solenne porta con sé.
È in questo stato d’animo che dalla finestra di casa assiste all’omicidio di una donna nell’abitazione di fronte. Andersen spia l’assassino e poi, avvicinatosi al telefono per chiamare la polizia, esita, riaggancia, è preso dal dubbio e dall’indecisione. E così anche il giorno dopo. Perché? Teme di non essere creduto? Oppure teme la responsabilità che la denuncia comporterebbe?
La volontà del professor Andersen sembra essersi incagliata, la sua voce è ammutolita. Pur essendo un intellettuale di alto profilo e una persona profondamente onesta, Andersen sembra voler difendere a tutti i costi la sua pace interiore, il suo benessere fatto di piccole cose, di dettagli piacevoli, come gli addobbi tradizionali, che lo gratificano immensamente. L’intreccio noir - che rievoca il famoso film di Hitchcock “La finestra sul cortile” - diventa occasione per indagare non sul delitto ma sulla crisi di coscienza del testimone, sui valori morali e religiosi della società attuale.
Mettiamo in valigia qualche decorazione natalizia e un rametto di vischio per entrare nell’atmosfera natalizia che avvolge l’inizio di questo romanzo fuori dall’ordinario.