Roma - La linea del colore

La linea del colore di Igiaba Scego

La #ValigiadelLettore di questa settimana ci porta nella Roma di fine Ottocento, scossa dalla notizia di cinquecento soldati italiani uccisi da truppe etiopi a Dògali, in Eritrea.

Il romanzo ruota attorno alla pittrice americana Lafanu Brown, da anni residente a Roma, personaggio di invenzione basato però su due donne afrodiscendenti realmente esistite: la scultrice Edmonia Lewis e l’ostetrica Sarah Parker Remond. Donne straordinarie che, con le loro capacità e la loro tenacia si sono affermate nel mondo lottando per i diritti umani e l’abolizione delle discriminazioni razziali.

Lafanu, di rientro dalla sua passeggiata, viene assalita dalla folla inferocita per l’eccidio dei 500 soldati. Tratta in salvo da un uomo, decide di raccontare a lui la sua storia: la nascita in una tribù indiana a Chippewa, l’opportunità di studiare offertale dalla madre, e poi l’abolizionismo, la violenza e la scelta di salire su un piroscafo alla volta dell’Europa alla ricerca della bellezza e dell’indipendenza.

Al racconto di Lafanu si alterna la voce di Leila, ragazza di oggi che ricostruisce la trama del suo destino e di quello delle cugine rimaste in Africa, analizzando il leitmotiv presente in troppe opere d’arte nel corso dei secoli: quello dello schiavo nero incatenato.

È impossibile non restare ammaliati dalla scrittura di Igiaba Scego, scrittrice italiana di origine somala, collaboratrice di numerose riviste che si occupano di migrazioni e culture africane.  Dalla sua abile penna è nato questo romanzo di formazione, con l’imperativo di ricordarci che “fare memoria della storia è sempre il primo passo verso il futuro che vogliamo costruire.”

Mettiamo in valigia delle catene, a peritura memoria delle sofferenze e delle discriminazioni patite da troppi uomini, donne e bambini per i quali violenza e schiavitù non appartengono solo al passato.